lunedì, ottobre 31, 2011

Costruire solo a volumi zero

Il Piano particolareggiato di via Cefalonia
Un censimento degli immobili vuoti
Continua la raccolta di firme di adesione al Comitato per la tutela integrale del Campo Volo (ormai sono circa 700 i collegnesi che hanno già aderito - ricordo che si può aderire anche inviando un'email a info@civicacollegno.it  con le proprie generalità -).
Un'iniziativa che gli amici del Pd, che hanno in grande avversione chiunque disturbi il manovratore, sostengono essere una speculazione politica peregrina finalizzata ad avere quattro voti in più alle prossime elezioni (fra 2 anni e mezzo) e che le informazioni che diamo sono solo balle. In ogni caso, per quanto ci riguarda, preferiamo eventualmente essere degli speculatori politici piuttosto che degli speculatori edilizi. In realtà l'incontro con i cittadini nelle piazze e nei mercati è sempre molto interessante, perchè ti mette a contatto diretto con il pensiero delle persone. Intanto il numero di quelli che hanno maturato la convinzione che a Collegno si è costruito troppo e male deve essere in forte aumento, visto il numero delle adesioni e la passione con la quale molti cittadini ti vengono a cercare per firmare e per dire la loro. Trovi per esempio la signora Maria che dopo aver firmato commenta: "Ma come vogliono ancora costruire case a Collegno quando io son due anni e mezzo che cerco di vendere un alloggio e ancora non ci sono riuscita?". Quanti collegnesi si trovano nelle condizioni della signora Maria? Quanti sono gli alloggi vecchi e nuovi vuoti che cercano un compratore che non c'è? Ci sono poi anche cittadini che in tutta buona fede credono che costruire nuove abitazione sia un fatto positivo e che il sacrificio di aree ancora libere possa portare benefici. Due sono le motivazioni che emergono: più costruzioni più lavoro e la necessità di avere degli alloggi popolari in affitto per chi ha difficoltà ad avere una casa (giovani, anziani, ecc.). Si tratta di due motivazioni serie e rispettabili, peccato che però siano mal poste. A Collegno negli ultimi anni si è costruito per molto più di un milione di metri cubi di cemento, ma non per questo è stata soddisfatta la domanda di alloggi popolari o in affitto per le fasce di popolazione più deboli. Gli alloggi nuovi a Collegno costano sui 2/ 2 mila e cinquecento euro a mq quelli di edilizia convenzionata e fino a 3.500/4 mila euro a mq quelli ad edilizia libera, prezzi tutt'altro che popolari. Per quanto riguarda il lavoro, premesso che è un'idiozia pensare che per avere occupazione bisogna cementificare tutto l'universo, per poi lasciare gli alloggi invenduti e i capitali bloccati e non investiti in altre attività, va anche considerato che l'abnorme sviluppo edilizio non ha di fatto incrementato l'occupazione e che il 90 per cento della manodopera nei cantieri è costituita da lavoratori extracomunitari o dell'Est europeo. E' stato proprio uno sviluppo economico tutto o quasi basato sul mattone a rendere così fragile l'economia italiana, uno sviluppo ai danni del territorio con le disastrose conseguenze che siamo costretti a registrare ormai ogni volta che piove. Sempre più comuni, compreso quello di Firenze, hanno deciso di privilegiare il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e delle aree già urbanizzate rispetto al nuovo consumo di suolo agricolo e di costruire a “volumi zero”, cioè utilizzando tutti gli edifici dismessi senza consumare nuovo suolo. La nostra proposta è che anche Collegno faccia proprio questo obiettivo, rinunciando a consumare terreno vergine, agricolo o incolto che sia.
Intanto crediamo che sia essenziale censire il patrimonio immobiliare collegnese sfitto o invenduto e le aree industriali dismesse, in modo da conoscere l'offerta di abitazioni disponibili sul mercato e il potenziale di aree industriali dismesse su cui eventualmente edificarne di nuove. Questa conoscenza dovrebbe essere un obbligo morale per l'amministrazione collegnese prima di decidere il consumo anche di un solo metro quadrato di terreno vergine. Per questo come CIVICA abbiamo presentato la mozione che pubblichiamo sotto.
Giovanni Lava

MOZIONE
Oggetto: Censimento degli immobili vuoti e non utilizzati


Considerato:

• che ogni anno in Italia si consumano circa 50 mila ettari di suolo agricolo e che il 7,6 % del territorio nazionale è stato già cementificato (una percentuale molto alta se si considera il fatto che una parte rilevante del suolo patrio è formata da rilievi non edificabili);

• che il suolo fertile e l’integrità del paesaggio sono la principale garanzia a) per il futuro del nostro Paese, del turismo, della nostra agricoltura e dei nostri prodotti tradizionali, della salubrità dei luoghi in cui abitiamo, della biodiversità naturale ivi presente; b) per evitare un ulteriore incremento di CO2 nell’atmosfera e l’impermeabilizzazione del terreno con effetti negativi sulle falde acquifere e sulla quantità e velocità dell’acqua piovana che scorre in superficie, causa di alluvioni e frane;

• che l’attività speculativa sembra non conoscere crisi di sorta anche in assenza di una reale domanda o bisogno di nuovi immobili;

il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e l’Amministrazione comunale ad effettuare un censimento di tutti gli immobili (abitazioni, capannoni, edifici pubblici, eccetera) e delle aree industriali e commerciali vuoti e non utilizzati presenti sul territorio comunale prima di consentire ulteriore consumo di aree ancora libere.

Collegno, 31 Ottobre 2011
Giovanni Lava