martedì, maggio 08, 2012

La vittoria di Montà al primo turno

La lezione di Grugliasco
Niente ballottaggio. Montà è riuscito grazie alla debacle del centrodestra ad evitare lo spauracchio del ballottaggio. Ballottaggio mancato quindi per Turigliatto nonostante il grande successo personale con il suo 21,5 %, superiore ad ogni aspettativa. Ottima anche l'affermazione del Movimento a 5 Stelle con il 15 %. A liquefarsi del tutto è stato invece il centrodestra con il suo misero 7,5 complessivo (Pdl al 5,3 e la Lega al 2,1). A completare il quadro un'astensione in aumento in linea con quella nazionale del 7%. Ha votato infatti solo il 64,4 % degli aventi diritto.
Un risultato che lascia l'amaro in bocca non solo come è giusto a chi ha lottato contro la grande coalizione di Montà, ma anche in tanti che militano nei partiti di quella stessa coalizione e che sotto sotto ci contavano in un ballottaggio che ridimensionasse la boria che vi alberga.
Mi diceva ieri mattina ad urne ancora aperte un autorevole esponente collegnese del Pd che Montà avrebbe certamente vinto, non tanto per i suoi meriti personali, debolucci, e ancor meno per la simpatia che ispirava, quanto per la mobilitazione di tutta la struttura di potere del partito e dei suoi più fedeli alleati, da Torino alla zona Ovest e oltre. "Una sconfitta di Montà aprirebbe a cascata un processo disgregativo devastante per chi ha il bastone del comando, una cosa assolutamente da evitare" - così concludeva il nostro interlocutore. Aveva ragione sulla previsione, purtroppo. Ora invece potranno continuare a dormire sonni tranquilli ancora per un po': il terribile Turigliatto e i suoi pasadaran non potranno nuocere più di tanto.
I numeri ci dicono che potevano anche risparmiarsi i colpi bassi dell'ultimo minuto. Certo non potevano saperlo prima e la paura di finire al ballottaggio li ha spinti ad utilizzare ogni mezzo lecito e no. Il segno di quanto il livello raggiunto sia basso e di quanto poco di buono ci sia da aspettarsi da una politica sì fatta.
La lezione che ne possiamo trarre è che ancora una volta la buona volontà e le buone ragioni non bastano a sconfiggere la cattiva politica che si è impossessata da ormai troppo tempo dei nostri comuni. La disparità di forze in campo e l'assenza di ogni pudore nell'assemblare coalizioni "impossibili" o nel cooptare gli acerrimi avversari di ieri avrà sempre la meglio su chi ci mette tanto entusiasmo, ma è deboluccio nel rapporto con le viscere profonde della città. Vuoi mettere la rete di rapporti e clientele costruiti in anni di potere con il solo entusiasmo della politica del cuore?
Gli interessi consolidati non si demoliscono facilmente.  Altrimenti che interessi consolidati sarebbero. Nel nostro caso non ha certo aiutato quel sette per cento di astensioni in più rispetto a cinque anni fa. Non è difficile immaginare che chi non è andato a votare lo ha fatto come forma di protesta verso chi ha governato a livello locale e nazionale. Una parte della protesta è stata intercettata dai grillini e da Turigliatto, ma una fetta considerevole, probabilmente di elettorato di centrodestra, si è astenuta, favorendo chi ha governato e continuerà così a governare. Ma della vittoria di Montà non se ne può addossare la colpa a loro. Da questa parte evidentemente non si è riusciti per mancanza di mezzi di comunicazione o di chiarezza a convincerli. A differenza di altri comuni, vedi Rivalta, le feroci spaccature all'interno del Pd non si sono tradotte in liste contrapposte. Il potere di dissuasione in comuni come Grugliasco - ma vale anche per Collegno - ha vinto ancora una volta. Nè Turigliatto è stato tanto bravo da indurli a rompere gli indugi e schierarsi contro la casa madre. Con la stessa percentuale di voti a Rivalta Marinari va al ballottaggio, a Grugliasco non basta.
Certo se partiti come Italia dei Valori e Sel, sempre così critici con i governi del Pd non solo a livello nazionale, per una volta si fossero sottratti all'omologazione in cambio di uno strapuntino e avessero invece pensato solo un po' al futuro della città il risultato poteva essere un altro, anche per loro.
Ora però sarebbe sbagliato da parte degli amici che hanno sostenuto Mariano Turigliatto disarmare per sconforto. Sconfitti sì, ma tutt'altro che umiliati. Quel 21 per cento abbondante raccolto da Turigliatto rappresenta una piattaforma solida sia per condurre un'opposizione forte e saggia sia la base da cui partire per impedire che il regno di Montà duri più di un giro.
Per noi collegnesi la lezione di Grugliasco ci conferma ancor di più nell'idea che per mandare a casa la cricca che governa la città da ormai troppo tempo occorre che all'interno di quello che genericamente viene indicato come "popolo di sinistra" si formi un movimento trasversale capace di emanciparsi dai soliti  personaggi che hanno come solo e unico obiettivo la sopravvivenza del loro potere personale. Un'illusione? Può darsi. Ma non si capisce perchè ciò debba essere possibile in altri luoghi e qui no.
Auguri Grugliasco! Auguri Collegno! Nonostante tutto. Domani, ancora una volta, è un altro giorno.
Giovanni Lava