venerdì, gennaio 18, 2013

Tutta la maggioranza si ricompatta sull'emendamento

Approvata la delibera Metropolis. Fu vera gloria?
Dopo tanto rumore di sciabole, la delibera che dà il via libera al completamento dell'edificio di 14 piani di via Antonelli è stata approvata ieri sera dal consiglio comunale con l'emendamento sottoscritto dai molti consiglieri di maggioranza. La regina è salva e con lei l'unità del Pd alla vigilia delle elezioni politiche. Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza. Come interpretare il voto di ieri sera? A seconda dello scenario possibile a cui si vuole dare credito.
Antefatto.
Il precedente consiglio comunale del 20 dicembre si era chiuso traumaticamente. Dopo un primo rinvio della delibera, di fronte alla perseveranza del sindaco di portarla comunque in votazione senza accogliere nessuna delle loro richieste, gli otto consiglieri  ribelli della maggioranza (tre Italia dei Valori, due Sinistra per Collegno e tre Pd) abbandonavano l'aula, seguiti dai consiglieri di opposizione. Mancanza del numero legale e chiusura anticipata del consiglio. Una spaccatura della maggioranza che se replicata non poteva non portare alle dimissioni del sindaco. Sindaco che comunque non si dà per vinto e, sotto la pressione del ricorso al Tar da parte della proprietà dell'edificio, rilancia riportando la delibera in consiglio ieri sera.
Scenario n° 1.
Nel confronto durissimo che si scatena nella maggioranza nelle segrete stanze il sindaco e la sua corte restano fermi su quanto affermato sin lì: la mera riqualificazione urbanistica dell'area è motivo sufficiente a giustificare l'interesse pubblico sulla cui base il consiglio comunale può e deve approvare la deliberà così com'è. Lo dice il parere legale del professionista esterno, lo ribadiscono i legali interni, lo sottoscrive senza ombra di dubbio il segretario comunale. Ma gli otto ribelli mantengono ferma la loro posizione: non basta la mera riqualificazione come interesse pubblico, questo deve essere più tangibile. Minacciano il voto contrario se la delibera non viene modificata e si attivano per elaborare un emendamento che qualifichi di più l'interesse pubblico. Quando tutto pare perduto, il partito con uno scatto di reni si rimette a fare politica e cerca una mediazione. Dopo un lungo tira e molla, l'emendamento su cui si trova l'intesa prevede che di fronte ai molti cittadini che hanno difficoltà ad avere un tetto sulla testa il 50 % degli alloggi che si realizzeranno, cioè 43/44 sugli 87 che saranno costruiti dovranno essere di edilizia convenzionata e di questi il 30%, cioè 13 alloggi, devono essere affittati a prezzi calmierati. Bingo! L'interesse pubblico viene così concretamente salvaguardato, capovolgendo completamente quanto sin lì avevano sostenuto il sindaco e i suoi sodali. Un messaggio chiaro e forte viene inviato a chi ha già presentato o si appresta a presentare altre richieste sulla base della legge 106. Una vittoria senza se e senza ma dei consiglieri ribelli a cui tutti ci siamo uniti nel giubilo.  Il sindaco salva la poltrona ma subisce un vero e proprio schiaffo alla sua residua credibilità, visto che viene completamente smentito su quanto detto e fatto sin lì. Sarà più difficile per lei imporre lo spacchettamento degli interventi nel comparto di via De Amicis.
Riserva. Come CIVICA poniamo un problema: nell'emendamento si dice che la concessione edilizia sarà data solo a seguito della firma della convenzione che recepisce quanto affermato nell'emendamento, ma  il mandato di redigere e approvare la delibera viene demandato alla giunta. Noi chiediamo che invece la convenzione passi prima in commissione e poi venga approvata dal consiglio comunale come si è sempre fatto, in modo da inserire dei criteri che rendano concreta e spendibile da parte dei cittadini l'interesse pubblico così faticosamente riaffermato. Insistiamo sul fatto che per esempio gli alloggi di edilizia convenzionata attraverso un bando comunale vadano a giovani coppie che vivono o lavorano a Collegno, che sia per esse prima casa, ecc. Vogliamo che la centralità del consiglio comunale appena riconquistata non venga di nuovo messa nell'angolo. La nostra richiesta non viene accolta, per questo il voto da favorevole che era inizialmente si trasforma in astensione.
Scenario n° 2. Di fronte alla perseveranza degli otto consiglieri e alla loro minaccia di voto contrario, il sindaco e il Pd, prima fanno la voce grossa, poi, vista anche l'imminenza delle elezioni politiche, decidono di far finta di abboccare all'amo e di accettare di cambiare la delibera attraverso l'emendamento proposto dai ribelli. Gattopardescamente accettano di cambiare tutto per non cambiare nulla o quasi. Il trucco sta tutto in quella delega alla Giunta a sottoscrivere la convenzione con la società. Sarà un gioco da ragazzi, un po' richiamandosi alle norme regionali e nazionali, un po' svuotandola dei contenuti indigesti alla società Metropolis raggiungere con quest'ultima quell'intesa che dall'inizio si voleva ad ogni costo. La sua approvazione vista anche come viatico alla richiesta ben più corposa presentata per la ex Mandelli già a fine dicembre sulla base della legge 106. I nostri eroici consiglieri ribelli potranno dare il giro al tavolo quando sarà evidente che l'interesse pubblico da loro tanto faticosamente riconquistato e di cui si sono appuntati la medaglia anzitempo è stato ridotto a poco o niente? No, non potranno che fare buon viso a cattivo gioco e le loro ambizioni di modificare la politica urbanistica del sindaco avranno vita più dura di prima. La strada sarà ancora più in salita. Il rischio molto concreto è che la vittoria di ieri sera non sia altro che la classica vittoria di Pirro che finiranno per pagare molto cara.
Intanto le elezioni politiche che ad ogni costo non dovevano essere turbate dalle divisioni in atto saranno alle nostre spalle e a quel punto un modo per traghettare la barca galleggiando in maniera indolore fino alla conclusione della legislatura lo si troverà. Il cambiamento di rotta della fallimentare politica urbanistica del sindaco di questi anni sarà  per l'ennesima volta solo una chimera. Il "cerchio magico" che da 20 anni si è impossessato del potere a Collegno potrà affrontare con buone speranze di successo le prossime elezioni amministrative e perpetuarlo anche per il prossimo giro.

Le possibili rappresentazioni andate in scena ieri sera, quindi, sono due, ognuno scelga quella che preferisce. Il tempo si curerà molto presto di farci sapere quale delle due è quella vera.
Giovanni Lava