giovedì, maggio 05, 2016

MANETTE O IMPUNITA'?

Un esempio di civismo da applaudire.
Non si capisce se abbia  creato più scandalo il reato di turbativa d'asta e il maldestro tentativo di cancellare le prove commesso dal sindaco di Lodi oppure  il suo arresto. Ad alcuni l'arresto è sembrato un eccesso rispetto al valore economico dell'appalto. Pilotare l'appalto per la gestione delle piscine comunali per favorire una società amica - un atto che ci suona stranamente già sentito - è stato definito un peccato veniale rispetto ai reati di corruzione di cui le cronache riferiscono ormai con cadenza giornaliera.
Personalmente non sono affatto d'accordo. Quello che è accaduto a Lodi non è un'eccezione ma la norma in molti comuni italiani. Quasi una consuetudine. E se a Lodi non fosse stato per una funzionaria che ha fatto il proprio dovere ribellandosi all'atteggiamento illegale e prevaricatorio del sindaco, non saremmo qui a parlarne. Quanti dirigenti o funzionari pubblici in situazioni analoghe osano fare altrettanto? Nella migliore delle ipotesi fanno finta di nulla, nella peggiore sono essi stessi a costruire bandi e capitolati su misura per il vincitore prescelto. Quante volte a vincere una gara d'appalto è proprio chi alla vigilia del bando tutti dicevano dovesse essere il vincitore?
Può essere che nel caso di Lodi non si trattasse di soldi, bensì di una "normale" gestione del potere. Favorire le società, le associazioni culturali, le associazioni sportive, le cooperative amiche è il sistema che garantisce  i voti e le preferenze necessarie alla elezione o rielezione. <nulla di mai più sentito. Ma è su questo terreno "veniale" di coltura del voto di scambio che si creano le situazioni che favoriscono poi la corruzione, quando la rielezione non basta più a soddisfare gli appetiti famelici di alcuni. Quando le regole vengono disattese a vantaggio di qualcuno, la legalità è compromessa e si è aperta la strada al malaffare. Fa differenza se la legalità è stata infranta per prendere del denaro o per foraggiare gli amici che poi al momento del voto saranno riconoscenti? La giustificazione che tutto è stato fatto per il bene della comunità è ipocrita e anche banale.
Solo pochi giorni fa il Presidente della Repubblica Mattarella ha espresso un concetto molto semplice: "La corruzione dei politici è più grave di quella dei comuni cittadini". E pilotare una gara d'appalto, non importa a quale scopo, è o non è grave come prendere una mazzetta? Sempre che in questo caso non ce ne siano state. Disattendere la legge da parte di chi è stato chiamato a farla rispettare è un reato grave quanto rubare.
Adesso ci aspettiamo che il Presidente della Repubblica dia una medaglia alla dipendente comunale che ha denunciato lo scandalo e la indichi ad esempio per i cittadini. Del suo civismo già nessuno più ne parla, i garantisti a targhe alterne sono tutti concentrati sullo scandalo dell'arresto e sul complotto giudiziario che sarebbe in atto contro Renzi, invece che plaudire alla cittadina coraggiosa che ha denunciato un comportamento pericoloso quanto quella della criminalità organizzata. Una mafia in doppiopetto che non ammazza, ma che sta uccidendo la democrazia nel nostro paese. Un sindaco che si rispetti dovrebbe proprio per i cittadini che rappresenta dovrebbe essere il tutore primo della legalità non solo a parole, ma nei fatti concreti di tutti i giorni.
L'augurio è che alla dipendente del Comune di Lodi vada meglio che a quelli di Ferrovie Nord che, come ha raccontato Report, dopo aver denunciato le ruberie del presidente della società a partecipazione pubblica, sono stati rimossi dagli incarichi e confinati in un ufficio inutile a girarsi i pollici. L'onestà non paga più e chi denuncia il malaffare rischia molto di più dei disonesti.
La verità è che molti amministratori non solo sguazzano nell'illegalità, ma pretendono anche l'impunità quando vengono presi con le mani nel sacco.
Giovanni Lava