giovedì, ottobre 27, 2011

Consiglio Comunale del 20 Ottobre 2011

Manifestazione contro l'inceneritore del Gerbido
Inceneritore: il testo della mozione approvata a Collegno all'unanimità
Come già annunciato nei giorni scorsi nell'ultimo consiglio comunale è stata discussa e approvata all'unanimità la mozione presentata da Civica "La salute e la corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti".

Questo risultato è stato possibile grazie al compromesso raggiunto nell'integrare la mozione con alcuni degli emendamenti presentati dal capogruppo del Pd Matteo Cavallone. Il risultato finale è importante in quanto la quasi totalità degli impegni chiesti all'amministrazione nella mozione di CIVICA sono stati mantenuti. Un ottimo risultato che dimostra anche come quando si abbandonano l'ostracismo e le rigidità, il dialogo tra maggioranza e opposizione, anche quella rappresentata da CIVICA, è possibile. Un risultato politico importante, ma che serve solo se gli impegni, tutt'altro che facili da realizzare, chiesti dal consiglio comunale all'unanimità saranno presi sul serio dall'amministrazione e realizzati. Ovviamente noi non mancheremo di ricordarglieli.

LA SALUTE E LA CORRETTA GESTIONE DEL CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI
Considerato:

• che l'art. 1 del Decreto Legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 stabilisce che "la gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse" (comma 2), e che "i rifiuti sono gestiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare procedimenti e metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare: (a) senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, nonché per la fauna e la flora" (comma 4);
• che l'Unione Europea ha da tempo stabilito una gerarchia tra le pratiche di gestione dei rifiuti ponendo la prevenzione al primo posto e lo smaltimento all'ultimo posto e che tale gerarchia è stata recepita dalla normativa italiana;
• che per quanto attiene alle emissioni degli impianti che inceneriscono i rifiuti la combustione di materiale plastico e di materia organica (contenenti cloro) produce diossine;
• che l' incenerimento produce anche ossidi d'azoto, che si formano dai processi di combustione ad elevate temperature e i cui effetti nocivi sono pure ben noti: in particolare il biossido di azoto irrita direttamente le mucose, aumentando l'incidenza di bronchiti e asma soprattutto nei soggetti più sensibili (bambini, portatori di patologie croniche respiratorie).
• che secondo l'articolo 216 del testo unico delle leggi sanitarie, gli inceneritori sono classificati come fabbriche insalubri di prima classe e come tali "debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni";
• che l'incenerimento di rifiuti va ad incrementare la già elevatissima concentrazione di particolato (PM) nell'aria del Torinese e che le polveri sottili si formano tanto più numerose e fini quanto più la temperatura di combustione è elevata. Penetrano in profondità nell'organismo umano, arrivando fino al sangue: sono legate ai processi infiammatori che portano alla formazione di trombi (e quindi infarti cardiaci, ictus) e altre evidenze che ipotizzano un ruolo nello sviluppo di tumori (legati alla presenza di metalli pesanti e altri composti mutageni al loro interno), tutti danni noti anche al proponente l'impianto di cogenerazione del Gerbido: la stessa TRM infatti ne commissionò la quantificazione al Politecnico di Torino;
• che l’impianto è dotato di potenti filtri che servono proprio a fare in modo da abbattere drasticamente l’emissione da parte dell’impianto degli agenti inquinanti sopracitati e non solo.
• che tutti i livelli di emissioni dei vari agenti inquinanti sono regolati dal D.Lgs. 133/2005 atto a salvaguardare la salute dei cittadini e che i livelli massimali dell’impianto a pieno regime sono tutti al di sotto dei limiti posti dalla legge.
• che per quanto attiene la realizzazione dell’impianto di TRM del Gerbido va rispettato l'art. 10 della Convenzione di Stoccolma che prevede la diffusione al pubblico di tutte le informazioni disponibili sugli inquinanti organici persistenti.
• che la Convenzione di Stoccolma e il Regolamento (CE) n. 850/2004 dichiarano di muovere dal principio di precauzione; che l'art. 2 del Decreto Legislativo 3 dicembre 2010 afferma: " La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione. di sostenibilità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti .....”;
• che sotto il profilo giuridico si ritiene che il principio di precauzione comporti un'inversione dell'onere della prova, e che quindi spetta a chi è responsabile della realizzazione di un impianto di cui si contesta la nocività dimostrare che esso è innocuo;
• che il diritto alla salute è tutelato dalla Costituzione all'art. 32 quale "fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività". Si tratta di un diritto originario, assoluto, personalissimo, indisponibile, intrasmissibile, imprescrittibile, irrinunciabile.

PREMESSO TUTTO CIÒ, IN VISTA DELLA FUTURA ENTRATA IN FUNZIONE DELL'INCENERITORE DEL GERBIDO, Il CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA L'AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI COLLEGNO:
1) A GARANTIRE:
a. IL MASSIMO DELLE PUBBLICIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI DISPONIBILI;
b. CHE NON PREGIUDICHI L'AUMENTO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI.

2) AD INVITARE LA DIRIGENZA DI TRM PER UNA COMMISSIONE AMBIENTE IN CUI SI POSSA CONOSCERE PIU’ APPROFONDITAMENTE IL PROGETTO DELL’INCENERITORE DEL GERBIDO.

3) A CHIEDERE ALLA PROVINCIA DI TORINO DI VIETARE L’UTILIZZO DI MATERIALE PLASTICO DERIVANTE DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA PER AUMENTARE LA TEMPERATURA DEL FORNO E QUINDI RENDERE PIU’ EFFICIENTE L’IMPIANTO, COME IN ALCUNI TERMOVALORIZZATORI ITALIANI SUCCEDE, IN MODO TALE DA ESSERE CERTI CHE L’EMISSIONE DI DIOSSINA POSSA ESSERE LA MINORE POSSIBILE.

PERTANTO IMPEGNA L'AMMINISTRAZIONE, PER QUANTO RIGUARDA LA PARTE DI GESTIONE DEI RIFIUTI DI SUA COMPETENZA:
al rigoroso rispetto ed osservanza del principio di precauzione, del principio di prevenzione, nonché dei principi di sostenibilità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti

coinvolti stabiliti dalle normative vigenti;

al rigoroso rispetto ed osservanza della gerarchia tra le pratiche di gestione dei rifiuti, ponendo al primo posto la prevenzione. seguita da riutilizzo, riciclaggio e recupero;

al rispetto dei predetti impegni mediante:

1. l' obiettivo del raggiungimento di almeno il 65% di raccolta differenziata per il Comune di Collegno entro il 2012;

2. l'applicazione della tariffa rifiuti puntuale, che, prevedendo una quota fissa per i costi comuni (spazzamento etc.) e una quota variabile commisurata alla quantità dei conferimenti, introduce un deterrente alla produzione sconsiderata di rifiuti e quindi un efficace azione di prevenzione. Efficacia che può essere corroborata disponendo che il gestore del servizio controlli il corretto conferimento da parte dei singoli utenti, rifiutando il ritiro del materiale non conforme con segnalazione al cittadino/condominio/esercizio responsabile mediante apposizione di contrassegno al contenitore irregolare. In caso di reiterazione/dolo la tariffa applicata potrebbe essere incrementata proporzionalmente;

3. affinamento delle procedure di controllo del territorio per evitare indiscriminati e impuniti sversamenti e abbandoni di materiali;

4. l'adozione di politiche di prevenzione/riduzione dei rifiuti prodotti, e prendere in considerazione la adesione alla Campagna Europea "meno 100kg /abitanle/anno”;

5. campagne informative capillari sulla raccolta differenziata, per spiegare le scelte operate dall'Amministrazione in termini di gestione dei rifiuti, nonché per diffondere tra i cittadini conoscenze precise (anche sugli inquinanti organici persistenti);

6. diffusione in tutti i quartieri di fontane pubbliche distributrici di acqua naturale e gasata dell'acquedotto, gratuita o a prezzi contenuti;

7. raccolta separata dei pannolini-pannoloni, offrendo alle famiglie un contenitore dedicato c/o incentivazione dell'utilizzo di pannolini -pannoloni lavabili, che consente anche un risparmio economico per le famiglie;

8. reintroduzione della pratica del vetro a rendere e/o plastica a rendere in collaborazione ed accordo con la "grande distribuzione" e le associazioni di commercianti; incentivare l'apertura e la diffusione di negozi "leggeri." per la vendita di prodotti sfusi a filiera corta sempre in accordo con le associazioni dei commercianti.
Approvata all'unanimità il 20 ottobre 2011